To gather together #10

Una composizione collettiva per pianoforte (1978-82)


- Il mio nome è Alice, Vostra Maestà, - rispose Alice molto garbatamente, dicenddo fra sé: "Beh, dopo tutto non è altro che un mazzo di carte. E non c'è bisogno di avere paura!".
(Lewis Carrol)

Tra i primi esempi di composizione collettiva dell'Ottocento vi sono le Vaterländische Kunstlerverein, Veränderungen für das Pianoforte über ein vorgelegtes Theema, componiert von der vorzüglichsten Tonsetzen and Virtuosen Wien's und der K.K. Österreichischen Staten.
L'editore e musicista Anton Diabelli ebbe l'idea nel 1821 di invitare una serie di compositori a scrivere una variazione su un valzer che lui stesso aveva composto. Tra gli invitati c'era anche Beethoven che in un primo tempo rifiutò, poi invece compose per questa occasione le sue monumentali 33 Variazioni op.120. Data la mole Diabelli le pubblicò da sole nel 1823, mentre le altre cinquanta di altrettanti autori, vennero stampate l'anno successivo con il titolo Vaterländische Kunstlerverein - 2° abteilung. Fra queste troviamo anche il dodicenne Liszt con la sua rivoluzionaria Variazione 24, che sarà la sua prima opera data alle stampe, mentre la Variazione 38 è firmata da Schubert; la 4 e la imponente Coda che sigilla la popolata parte seconda sono opera di Czerny.
Insieme ad una nutrita schiera di presenze oggi sconosciute, è da ricordare la partecipazione di Kalkbrenner, tra l'altro uno dei maestri di Chopin, Hummel, che è stato forse il più geniale allievo di Mozart, Mosscheles, maestro di Mendelssohn ed infine Tomaschek ed il suo allievo Vorsischek.
Qualche anno dopo, esattamente nel 1837, fu scritto Hexameron - morceau de concert, Grandes Variations de bravoure pour piano sur la marche des Puritanes de Bellini composées pour le concert de Mme. la Princesse de Belgioioso au bènèfice des pauvres par M.M. Liszt, Thalberg, Pixis, Henry Hertz, Czerny et Chopin. Dèdièes à Madame la Princesse Christine de Belgioioso.
Non ci sono molte notizie riguardanti l'esecuzione da parte dei rispettivi compositori-pianisti nel Charity Bazaar Concert dato dalla Contessa di Belgioioso, come era stato progettato. In seguito Liszt cucì insieme tutte queste partecipazioni e ne fece un funambolico Morceau de concert con introduzione, parti di collegamento e coda che eseguì poi moltissimo e con successi trionfali, tanto che ne fece una versione per pianoforte e orchestra e un'altra per due pianoforti.
Queste composizioni collettive, frutto di circostanze particolari ed attuate in ambienti circoscritti, nascevano con un vincolo che poteva essere rappresentato sia dal tema dato, sia da una generica dedica o un preciso carattere; in tutti i casi l'intento era di dare un'immagine sonora dello stesso oggetto visto dall'angolazione di più personalità diverse tra loro.
Il Méthode des Methodes, serie di studi di autori diversi, fu pensato e realizzato da Moscheles e Fétis a partire dal 1837, con lo scopo di costituire una "summa" del pianismo trascendentale e della nuova espressione che questo strumento aveva determinato. Oltre a Liszt e Mendelssohn anche Chopin partecipò a questa iniziativa con i Trois Novelles Etudes (1839) senza numero d'opera; sia questi che l'Hexameron furono entrambi pubblicati da Schlesinger a Parigi.
Intorno alla metà Ottocento fu realizzata anche una raccolta che ebbi modo di consultare qualche anno fa nella sala manoscritti della Biblioteca Nazionale di Parigi: l'Album de Monsieur Danton, altro bizzarro committente che riunì brevi composizioni di molti famosi musicisti presenti a Parigi, tra i quali Spontini, Liszt, Chopin e Rossini.
Il 14 aprile del 1866 il Figarò pubblicò En Portrait en Musique - La Marquise de Blocqueville par Henry Herz, Francis Planté, Franz Liszt. Nato come una caratterizzazione musicale/omaggio scritto alla nobildonna nel 1835 da Herz, fu poi unito ad un brano dedicatole da Planté nel 1868 e infine l'anno successivo Liszt prese questi due frammenti e li unì ad un suo ulteriore pezzo che funzionava come variazione-coda dei precedenti.
L'editore Belaïeff di Liepzig stampò ben tre opere collettive in breve spazio di tempo. Le Variazions sur un thème russe tiré du recueil populaire d'Abramitscheff furono scritte fa Rimsky-Korsakov, Winkler, Blumenfeld, Sokolov, Withol, Liadov e Glazunov certamente negli stessi anni delle Paraphrases - 24 Variations et 15 petite Pièces, basate su un tema di otto note Favorì et Obligé dedié aux petits pianistes caopables d'éxécuter le thème avec un doigt de chaque main, i cui autori erano Borodin, Cui, Liadov e Rismky-Korsakov con l'aggiunto (nella seconda edizione del 1893) di una Variation del sempre presente Liszt, che si doveva divertire molto a questi assemblaggi, una Mazurka di Borodin e Bigarrures di Scherbatcheff.
Liadov e Glazunov scrissero insieme Les Fanfares-éxécutées au Jubilé de Nicholas Rimsky-Korsakov, le 22 décembre 1890 à St.Petersbourg, ridotte poi per pianoforte da Sokolov, una composizione in cinque parti che alternano movimenti di allegretto e moderato.
Nei primi del Novecento continuò questa curiosa produzione; nel 1909 la "Societé Internazionale de Musique" pubblicò una raccolta di pezzi dedicati al centenario della morte di Haydn. Debussy apriva la serie con Hommage à Joseph Haydn, seguito da Prélude élégiaque di Dukas, Thème varié di Hahn, Menuet di d'Indy, un altro Menuet, quello più famoso di Ravel per finire la Fugue di Widor.
Nel 1914 Ravel e Casella furono coautori di una interessante raccolta di quattro composizioni intitolata A la manière de..., che consisteva in un ironico e divertente esercizio di scrittura nello stile di quattro musicisti. Il primo, un Valse scritto da Ravel come avrebbe potuto farlo Borodin, precedeva un improbabile Prélude à l'aprés- midì d'un Ascète col quale Casella parodizzava il clima sonoro di d'Indy, poi Ravel tentava una specie di Paraphrase sur un air de Gounod (Faust IIeme acte) ed infine Casella chiudeva la serie con Almanzor ou le mariage d'Adelaïde chiamando in causa lo stesso Ravel dei Valses Nobles et Sentimentales, a loro volta evocanti Schubert. Casella poi farà una seconda serie di A la manière de..., da solo, parodiando Wagner, Fauré, Brahms, Debussy, Strauss e Franck.
Risorta intorno agli anni Venti l'antica forma del Tombeau, composizione che aveva carattere di omaggio funebre, ne furono realizzati tre a pochi anni di distanza:
1. Tombeau de Debussy, i cui autori erano Dukas, Roussel, Gossens, Bartòk, Schmitt, Stravinsky, Ravel, falla Satie e Malipiero;
2. Tombeau de Dukas, dove ritroviamo Schmitt e Falla, insieme a Pierné e Guy-Ropartz, Krein, Rodrigo, Messiaen, Tony-Aubin e Barreine;
3. Tombeau de Ronsard, di Aubert, Caplet, Delage, ancora Dukas, Ravel e Roussel, Honegger e Roland-Manuel.
Queste opere vennero pubblicate in quegli anni come supplementi musicali di numeri speciali monografici, per i quali furono forse composti, in "La Revue Musicale".
L'Album des Six e la musica per il balletto Les Mariés de la Tour Eiffel (1921), comprendente l'Ouverture di Auric, Discours du général di Poulenc, il Massacre Nuptial di Milhaud, la Marche Funèbre di Honegger, la Quadrille ed il Valse di Tailleferre sono produzioni collettive del "Group des Six", che rimasero presto in cinque per le dimissioni di Durey, pareggiando numericamente con il precedente sodalizio del "Circolo di Balakirev" (1860) di Pietroburgo, formato da Balakirev, Cui, Mussorgsky, Rimsky-Korsakov e Borodin.
Con il titolo Parc d'attractions-Expo 1937 l'editore Max Eschig pubblicò una raccolta di pezzi che erano, come annunciato dal titolo, un luna-park sonoro in occasione dell'Expo di Parigi del 1937, nella quale si tenne anche un congresso internazionale di musicisti. La raccolta si apriva con Autor des montagnes russes di Tcherepnine, cui seguivano Le train Hauté di Martinu, Souvenirs de l'Exposition di Mompou, La danseuse aux Lions di Rieti, Scenic-Railway di Honegger, L'Espagnolade di Halffter, Le Géant di Tansman, Un Danseur roumain di Mihaloovici e, per finire, Le Tourbillon méchanique di Harsanyi.

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È chiaro che Borges le avrebbe detto: - Ascoltale, non le nominare.
(Silvina Ocampo)
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TO GATHER TOGETHER #10 - A collective piano composition
si innesta in questa produzione, ma i suoi partecipanti non sono soltanto compositori, bensì anche performers ed artisti visivi, operatori che in qualche modo si sono occupati di suono, segno e gesto musicale da molte differenti angolazioni.
Ho spedito un cartoncino (cm.15x10) con un timbro al verso, a circa netottanta artisti, con una lettera di invito che conteneva l'elenco dei miei segni convenzionali della notazione per pianoforte, segni che avevano soltanto valore di suggerimento. Dal 1976 al 1978 avevo lavorato all'ipotesi di trasformare lo statuto della comunicazione musicale, rendendo interscambiabili, almeno nella teoria, i tre poli autore-esecutore-ascoltatore. Questo al di la delle negazioni radicali, storicamente superate, dei "gradi zero" nelle varie discipline artistiche, si poneva in rapporto alle sperimentazioni che una decina di anni fa andavano conducendo Karkoschka, Cardew e Porena, focalizzando le problematiche connesse con la produzione ed il consumo musicale nel sociale. Ho ideato così un "Laboratorio Pianistico Metamusicale", costituito da tre fasi essenziali, ognuna delle quali rappresentate da un'opera-progetto:

1. esecuzione L'apprendista Stregone 1976
opera-progetto per un tentativo di esecuzione pianistica

2. composizione
To gather Together 1977
per un pianista e cinquanta partecipanti

3. improvvisazione Self 1978
tape/performance pianistica per almeno sessanta partecipanti ed un impianto di registrazione

Per un paio di anni ho dato dei concerti in varie città d'Italia facendo seguire ad una prima parte di composizioni per pianoforte, con la partitura proiettata in tempo reale, questo "Laboratorio Pianistico Metamusicale", imperniato sul pio sistema semiografico che consentiuva una rapida acquisizione in quanto volutamente non troppo tecnicistico.
To gather Together ha avuto nove attuazioni delle quali conservo tutti gli elaborati grafici che il pubblico produceva estemporaneamente e mi consegnava per essere subito eseguiti come verifica sonora dell'ipotesi compositiva.
Questee composizioni si avvalevano per la maggior parte dei casi del mio codice, mentre invece appare chiaro anche da una prima occhiata che la presente raccolta, che coinvolge operatori, è una costellazione di "disobbedienze". Pochissimi hanno adottato la mia proposta di codice semiografico, mentre quasi tutti hanno adottato elementi grafico-visivi tipici della loro formulazione stilistica.
Questo lavoro può essere eseguito da altri pianisti e performers seguendo le note per l'esecuzione che ho compilato (e mi auguro che succeda); è anche possibile estrapolare a scelta una selezione di dodici partecipazioni, tra quelle che in qualche modo consentono una esecuzione fisica. Quando sarà realizzato in questa versione, l'esecutore dovrà elencare nel programma i nomi dei compositori scelti con i relativi titoli dei brani; in questa veste il titolo sarà trasformato in: To Gather Together #10 - 12 selected pieces of a collective piano composition.
Desidero infine ringraziare tutti gli amici che hanno reso possibile con i loro contributi questa operazione e dedico loro le sue future pubbliche esecuzioni.

Daniele Lombardi
gennaio 1982